All'inizio dell'anno scolastico tutte le scuole francesi hanno ricevuto una lettera del ministro contenente una carta in 15 punti per ribadire la laicità della scuola. Per legge questi quindici punti saranno affissi in ogni scuola della Repubblica, e noi insegnanti abbiamo ricevuto anche piste pedagogiche per il suo utilizzo in classe.
Sono i primi di luglio, è caldo come può essere calda solo l’estate padana. Il piazzale si annebbia di polvere sollevata dai motorini che corrono in cerchio. I corridoi si arroventano sotto gli ondulati di alluminio, il linoleum sgalla sotto i piedi. Le scuole non sono pensate per l’estate. Peggio. Le scuole non sono pensate affatto. Eppure è qui che finisce il percorso, qui che si taglia il traguardo.
Dopo una ventina di minuti che chiacchieriamo, la signora seduta davanti a me nel treno mi chiede che lavoro faccio. "Insegnante al liceo" rispondo. La signora mi dedica uno sguardo in cui si mescolano ammirazione e pena
Di solito succede il 4 o il 5 di settembre. La segretaria mi porge distrattamente le liste delle classi per l’anno scolastico che sta per cominciare. Alla prima lezione mancano pochi minuti, mentre vado verso la classe scorro rapidamente i nomi sulla lista.